«Quella di sabato sera sarà una partita difficile, perché il Livorno gioca bene, ma noi dobbiamo vincere». Il presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli, a margine dell’assemblea di Lega, cui ha preso parte a Milano, parla dell’imminente sfida contro gli amaranto, in programma sabato sera allo stadio Olimpico. La Juventus dovrà affrontare la gara senza sette giocatori, fermi per infortunio, ma questo per il presidente non rappresenta un problema: «Abbiamo una rosa sufficientemente ampia per sopperire alle assenze. Più che una Juve in emergenza, direi che sarà una Juve che applicherà il turn over. Non c’è preoccupazione: Melo e Tiago sono affaticati e Cannavaro starà fermo quindici giorni.
Non voglio fare confronti con l'anno scorso, quando c'era un altro tecnico, un altro medico e un sistema di allenamento diverso, ma la maggior parte dei traumi sono traumi da gioco e non muscolari».
Sicuramente, nello stop forzato di alcuni elementi hanno inciso gli impegni con le rispettive Nazionali: « Certo che i giocatori che giocano in Nazionale, e non solo in quella italiana, visto che ci sono anche Melo e Tiago, sono più affaticati. Ma sono i rischi del mestiere che si corrono quando si hanno i grandi campioni».
A proposito di campioni, Cobolli aspetta con ansia Alex Del Piero: «Ho voglia di rivedere Del Piero giocare, quanta lui ne ha di tornare in campo, ma d’altra parte i grandi campioni vanno trattati con attenzione, per mandarli in campo solo se si è sicuri che non rischino ripercussioni fisiche». Dal talento del capitano, a quello di Sebastian Giovinco: «E' un ottimo giocatore, l'ho visto benissimo con la Lazio, bene ma non benissimo con il Bordeaux. Contro i francesi è venuto fuori il carattere della Juventus. Il Bordeaux è un'ottima squadra, noi abbiamo fatto un bel gol con Iaquinta, mentre la rete del pari era in fuorigioco. Sono il primo a dirlo: non è una giustificazione ma va anche tenuto in considerazione».
Tornando al campionato, e al duello con l’Inter, il presidente risponde con ironia alle frasi di Josè Mourinho che aveva affermato di aver visto la partita dei bianconeri contro la Lazio sino al gol non convalidato a Mauri, visto che il gioco era già stato fermato, perché lo attendeva un piatto di calamari.
«A me piacciono le acciughe... - sorride Cobolli - Mourinho è una persona spiritosa, la sua era una battuta e comunque è libero di dire quello che vuole come lo sono io. Ho molta stima per è un grande allenatore, ha fatto una grande carriera: non è questione di simpatia o antipatia. L’Inter è la squadra campione d'Italia e, se ogni tanto c'é un po’ di ironia da una parte o dall'altra, credo che faccia anche bene, a patto che tutto rimanga a livello di battute e ci si ricordi che il calcio è un gioco».
Infine, al termine dell’assemblea, Cobolli ha annunciato che, dopo quasi cinque mesi la Lega calcio ha un nuovo governo: «Un'assemblea di una sola ora è un grande segnale di compattezza. Sono stati eletti i candidati della Serie A designati, i consiglieri federali e, come presidente vicario, è stata eletta Rosella Sensi. Abbiamo tutti espresso il nostro ringraziamento al commissario Abete, per la qualità e la capacità con cui ci ha condotti al termine del commissariamento nel più breve tempo possibile. Adesso il governo della Lega è fatto e andremo avanti fino al giugno dell'anno prossimo dopodichè ci sarà la separazione consensuale tra A e B che manterranno comunque stretti i rapporti di collaborazione».